La norma vigente CEI EN 50272-3 classificazione 21-42, definisce i requisiti di sicurezza per le batterie di accumulatori e le loro installazioni.
Tra l’altro, la norma definisce le disposizioni contro i pericoli di esplosione, da prevenire mediante ventilazione, con particolare riguardo alle prescrizioni da osservare durante la carica delle batterie.
Nelle tradizionali batterie al Piombo acido l’elettrolito è composto da una soluzione in acqua di acido solforico (H2SO4). La densità dell’acido è maggiore rispetto a quella dell’acqua, per cui questo tende a depositarsi per gravità sul fondo della batteria (“stratificazione dell’acido”). Si rende pertanto necessaria una fase extra nel finale del ciclo di carica, detta di “sovraccarica”, per ottenere il fenomeno dell’ebollizione dell’elettrolito e quindi il rimescolamento dell’acido.
Nelle batterie al Gel questo non è necessario perché innanzitutto utilizzano una lega di piombo calcio per le piastre invece che un legante come l’antimonio, e ciò riduce la gassificazione in modo rilevante; inoltre la struttura del gel previene la caduta d’acido e quindi la ricarica può avvenire senza energia addizionale per l’ebollizione.
Durante la ricarica di una batteria al Piombo acido, nella fase finale di “sovraccarica” si ha un forte sviluppo di gas. In particolare, la corrente provoca la produzione d’idrogeno alla piastra negativa e ossigeno a quella positiva, formando una miscela di gas potenzialmente esplosiva che è emessa all’esterno della batteria.
Nelle batterie al Gel, l’ossigeno prodotto all’elettrodo positivo è filtrato fino al 98% attraverso i canali formatisi nel gel fino all’elettrodo negativo. Qui incontra gli atomi d’idrogeno e si ricombina formando acqua. La gassificazione residua che rimane è circa 30 volte inferiore a quella delle batterie tradizionali.
Nelle batterie AGM (Absorbed Glass Mat), l’elettrolito è trattenuto. Hanno delle valvole unidirezionali a pressione al posto dei tappi per il rabbocco, che si aprono solo in condizioni estreme. Utilizzano leghe prive di antimonio o piombo puro che consentono ricariche con un fattore di sovraccarica ridotto. In queste batterie sino al 95% dell’ossigeno e dell’idrogeno prodotti vengono ritrasformati in acqua, e la gassificazione residua è circa 25 volte inferiore a quella delle batterie tradizionali.
Per TUTTE le batterie la ricarica deve avvenire in aree ventilate adeguatamente secondo la citata norma vigente CEI EN 50272-3. Per avere maggiori dettagli su come progettare e realizzare la Vostra area di ricarica, contattaci allo 080/338 22 11 o info@sollevando.it.
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